Ambientato a Cinisi negli anni '60, la storia racconta la crescita emotiva e politica di Peppino Impastato che si ribellò alle regole dell'omertà mafiosa e venne brutalemnte ucciso nel 1978.
Nel paese siciliano di Cinisi, accanto all'aeroporto di Punta Raisi, Giuseppe Impastato, Peppino, cresce negli Anni Sessanta in una famiglia legata alla mafia da rapporti di parentela e di interessi, in una comunità ("Mafiopoli", la chiamava lui) dominata dalla mafia: e si ribella. Seguendo un pittore comunista, partecipa a manifestazioni, tiene comizi, guida proteste, mette su una stazione radio di denuncia, ha seguito, usa l'arma più odiata dalla mafia: l'ironia, la beffa, la sfottitura, il sarcasmo contro il boss locale Tano Badalamenti, contro il "Maficipio" comunale, contro l'illegalità sistematica. La madre e il fratello lo sostengono; il padre, spaventato per sè e per lui, lo osteggia e presto muore in quello che è forse un incidente. La rivolta di Peppino è indomabile. Si candida alle elezioni comunali, conduce una campagna elettorale infiammata: due giorni prima del voto, nel 1978, viene trovato morto, saltato in aria col tritolo sui binari della ferrovia. Al funerale, del suo corpo vengono sepolti in un sacchetto soltanto mani e piedi: il resto non c'è più. Il fatto viene definito dai carabinieri un suicidio: solo vent'anni dopo Badalamenti è stato rinviato a giudizio come mandante di quel delitto, e il processo non è ancora stato celebrato.
Nel paese siciliano di Cinisi, accanto all'aeroporto di Punta Raisi, Giuseppe Impastato, Peppino, cresce negli Anni Sessanta in una famiglia legata alla mafia da rapporti di parentela e di interessi, in una comunità ("Mafiopoli", la chiamava lui) dominata dalla mafia: e si ribella. Seguendo un pittore comunista, partecipa a manifestazioni, tiene comizi, guida proteste, mette su una stazione radio di denuncia, ha seguito, usa l'arma più odiata dalla mafia: l'ironia, la beffa, la sfottitura, il sarcasmo contro il boss locale Tano Badalamenti, contro il "Maficipio" comunale, contro l'illegalità sistematica. La madre e il fratello lo sostengono; il padre, spaventato per sè e per lui, lo osteggia e presto muore in quello che è forse un incidente. La rivolta di Peppino è indomabile. Si candida alle elezioni comunali, conduce una campagna elettorale infiammata: due giorni prima del voto, nel 1978, viene trovato morto, saltato in aria col tritolo sui binari della ferrovia. Al funerale, del suo corpo vengono sepolti in un sacchetto soltanto mani e piedi: il resto non c'è più. Il fatto viene definito dai carabinieri un suicidio: solo vent'anni dopo Badalamenti è stato rinviato a giudizio come mandante di quel delitto, e il processo non è ancora stato celebrato.
Anno : 2000
Formato Divx
Genere: Dramna
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